Vereshchuk: «Dovranno rendere conto dei loro crimini, ne abbiamo documentati oltre 80 mila. La visita di Putin a Mariupol? Mostra debolezza»
DAL NOSTRO INVIATO
KIEV — «La Cina persegue tradizionalmente una politica estera da giocatore esperto. Uno Stato che si muove su più livelli con pragmatismo ed equilibrio. Non credo proprio che Xi Jinping intenda imbarcarsi in uno scontro aperto con l’Occidente per facilitare la cooperazione con la Russia. Pechino non vuole rischiare sanzioni economiche e nuove tensioni, specialmente dopo la mossa tanto importante compiuta dal Tribunale dell’Aia contro Putin sulla questione delle deportazioni in Russia dei bambini ucraini», ci dice la vicepremier e ministra per i Territori occupati ucraina, Irina Vereshchuk, in occasione dell’arrivo ieri a Mosca del leader cinese.
Cosa pensa della proposta di pace cinese?
«Noi abbiamo i 10 punti avanzati dal presidente Zelensky e speriamo che la Cina stia con noi, dalla parte della verità e della giustizia. I cinesi tengano conto che l’idea di imporre il cessate il fuoco è impossibile, se non preceduto dal ritiro russo dal territorio dell’Ucraina».
È prevista anche una telefonata tra Xi e…