Un docufilm su Francesco Gullino, la spia dei bulgari che nel ‘78 uccise a Londra il dissidente Markov- Corriere.it

di Ferruccio Pinotti

L’agente segreto «Piccadilly» al servizio di Sofia, vissuto in Danimarca e morto in Austria nel 2021, è stato scavato da un regista-giornalista danese, Ulrik Skotte: «Era un maestro dell’infiltrazione e uccise lui lo scrittore perseguitato dal regime bulgaro»

Un film documentario e una pagina di The Guardian sollevano l’interesse su una misteriosa figura di «agente segreto» italiano: Francesco Gullino, classe ‘46, nativo di Bra (Cuneo), ex agente dei servizi segreti di Sofia, quando ancora era al potere il regime filo-sovietico, considerato l’autore materiale del famigerato omicidio detto “dell’ombrello bulgaro”, risalente al 7 settembre 1978, e costato la vita dopo tre giorni di agonia all’allora scrittore dissidente Gheorghi Markov, che dopo aver lasciato la Bulgaria aveva lavorato alla BBC. Gullino, nome in codice Piccadilly, non era stato più visto in pubblico dal 1993, ma si aggirava liberamente da un Paese all’altro dell’Unione Europea: dall’Italia alla Bulgaria, dalla Turchia alla Danimarca (dove ha vissuto a lungo). Nell’ultima parte della sua vita fece base a Wels, cittadina nel Land settentrionale dell’Alta Austria, a 200 chilometri da Vienna, dove ha risieduto per oltre 25 anni. Lì è morto l’8 agosto…