Andrea Orlando, che un po’ l’ha svezzato prima di lasciare che prendesse la sua strada – i capicorrente, nel Pd, sono come i maestri di Giorgio Pasquali: vanno mangiati in salmì – tempo fa, seguendone a distanza le scorribande in Sudamerica, ebbe a definirlo “il vicesegretario dei due mondi”. E avrebbe potuto continuare a esserlo, Peppe Provenzano: il vice di Elly Schlein. Sennonché lui, che la carica di secondo l’ha già ricoperta con Enrico Letta, cercava altro.
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