La magia della capitale e i capolavori fortificati della Francia, da Azay a Chambord fino ad Amboise
Ma Parigi pi bella di notte o di giorno, si chiede il Woody Allen di Midnight in Paris. E la preferite piovosa d’autunno, come Audrey Hepburn e qualche centinaio d’impressionisti, o nel silenzio estivo dei suoi parchi, sulle spiagge assolate dei lungosenna? Bah. Domande da turista, non da viaggiatore. Parigi sempre una buona idea, diceva il (bel) titolo d’un (brutto) romanzo di qualche anno fa, e anche l’estate parigina d qualche vantaggio: vuoi mettere le vetrate inondate di luce alla Sainte Chapelle, dominare la Ville dagli ascensori panoramici sul Grande Arco della Dfense — che ormai la Tour Eiffel del Duemila —, girovagare come Jack Kerouac on the road per Montmartre, un posto per sposarsi e mettere su famiglia?
Paris, Par(ad)is. Forse non bastano 72 ore a quest’ultimo e impegnativo programma, per sono giuste per vedere il Muse d’Orsay e i Passages Couverts, gustare la scalinata bianca della butte e visitare Pre-Lachaise, l’eterno riposo di gran parte della storia di Parigi (Molire e Cyrano, Honor de Balzac e Dor, Edith Piaf e Marcel Marceau, Maria Schneider e Annie Girardot, Yves Montand e Simone Signoret…) e di buona parte di mondo (la Callas e Max…