stretta su oro e diamanti (che fruttano miliardi al regime)- Corriere.it

di Federico Fubini

Con le sanzioni il surplus russo si dovrebbe dimezzare. Bruxelles e Washington si preparano a chiudere le vie dei preziosi, sostegno chiave per il Cremlino

Non facile strangolare finanziariamente un Paese che fino a un anno fa era il primo esportatore mondiale di gas, cereali e fertilizzanti, il secondo esportatore di petrolio e il settimo di oro e diamanti. Non facile ed un processo lento, ma non si ferma. Dopo nove pacchetti di sanzioni europee e migliaia di nomi aggiunti alle liste dei russi e bielorussi i cui patrimoni sono congelati, Bruxelles e soprattutto Washington stanno preparando la prossima fase: chiudere le vie dell’oro e dei diamanti, che fruttano decine di miliardi di dollari l’anno al regime di Vladimir Putin.

Si tratta di una delle aree pi opache. Nel 2021 la Russia aveva esportato 302 tonnellate d’oro per un fatturato di 17,3 miliardi di dollari, secondo i dati doganali riportati dal ministero delle Finanze di Mosca. Quasi il 90% delle vendite estere erano dirette al Regno Unito, probabilmente per il ruolo del London Metal Exchange, mentre la Svizzera aveva importato 5,7 tonnellate e la Germania 3,7. Dall’estate scorsa prima Stati Uniti, Gran Bretagna, Canada e Giappone e poi anche l’Unione europea hanno messo al bando…