Il presidente Usa: «Crimini evidenti». Tutti attendono la «sfinge» Xi
In teoria il mandato di cattura spiccato contro Vladimir Putin dalla Corte penale internazionale dell’Aia cambierebbe poco per le prospettive del negoziato. Né gli Stati Uniti, né la Russia e nemmeno la Cina hanno firmato il Trattato che istituisce il Tribunale sovranazionale (Conferenza di Roma, 1998). Sul piano strettamente giuridico, quindi, sarebbe ancora possibile far sedere intorno allo stesso tavolo Joe Biden, Putin e Xi Jinping. Forse ci potrebbe essere anche Volodymyr Zelensky, visto che l’Ucraina ha sottoscritto l’intesa, ma non l’ha ratificata. I Paesi che accettano la giurisdizione della Corte sono 123, ma all’appello mancano, tra gli altri, India, Indonesia, Arabia Saudita, Algeria. Tutti luoghi più o meno candidabili a ospitare un ipotetico summit per la pace. Il punto è che non stiamo andando in questa direzione.
L’altro ieri il procuratore capo della Corte dell’Aia, Karim Khan, di fatto ha accostato il crimine di guerra addebitato a Putin, cioè la deportazione dei bambini ucraini, alle crudeltà dei nazisti. I leader dell’Est Europa hanno adottato lo stesso metro di giudizio ormai da molti mesi: Putin è come Hitler, impossibile trattare. Lo…