Il cantautore ha raccontato la storia di sua mamma, arrivata in Italia dall’Albania, durante la puntata de «Le Iene» di ieri sera
«Due atti di gentilezza salvarono quattro vite, tra quelle quattro vite c’era anche la mia. Siate gentili, potreste salvare qualcuno». Termina così il toccante monologo che Ermal Meta ha portato ieri sera a «Le Iene» su Italia 1: il suo racconto è la storia di una donna, sua madre, che grazie all’aiuto di due sconosciuti è riuscita a lasciare l’Albania e ad approdare in Puglia, portando poi in Italia i suoi tre figli e salvandoli dalla brutalità del regime che tenne isolato il Paese fino agli anni 90.
Un passaporto falso, procuratole da uno sconosciuto, le ha permesso di imbarcarsi. Ma una volta arrivata in Italia, un ufficiale le ha sbarrato la strada: «Questi sono i miei tre figli, se torno indietro non ci sarà un futuro per loro», ha supplicato la donna, mostrandogli la foto dei bambini rimasti in Albania. L’ufficiale, allora, le ha timbrato il passaporto, lasciandola passare. Il racconto della vicenda personale del cantautore non è nuovo: già in altre occasioni Meta ha parlato delle difficoltà di crescere in Albania e del suo arrivo in Italia. Ma è quanto mai attuale in questi giorni in…