Se per il G7 in Puglia l’emiro Emiliano passa da citare Stalingrado ai peana per la Meloni

Puglia nera, Puglia della Primavera progressista, Stalingrado e ora California del Sud per ospitare il G7 tra trulli e/o pasticciotti. L’emirato del Tacco d’Italia è stato scelto dalla premier Giorgia Meloni come sede del vertice internazionale con presidenza tricolore per il prossimo giugno 2024, dopo le Europee. Tutto è avvenuto con una telefonata da Hiroshima a Bari, subito rilanciata sui social da Big Mike Emiliano, che nel settembre scorso, prima delle elezioni politiche aveva attaccato la destra dal palco di un teatro a Taranto, con alle sue spalle un remissivo Enrico Letta: “La Puglia è una sorta di Stalingrado e da qui non passeranno, noi non abbandoneremo il campo. Sputeranno sangue”. Le urne poi hanno raccontato un quasi cappotto dei conservatori nella regione (negli uninominali è finita 14-1). Adesso siamo in una nuova era. Lo stesso sceicco si è espresso così sulla leader del governo: “La premier Meloni ha il mio numero del cellulare… La cortesia e lo stile del presidente Meloni è stato da me apprezzato perché non è molto consueto”. Tra i due c’era una antica empatia (accompagnata da stoccate politiche), consolidata in un meeting nella masseria Li Reni, la sede estiva della “Terza Camera dello Stato”, ovvero il salotto…