Finisce con una stretta di mano in Aula. “Ciao”. “Ciao”. Poi Giorgia Meloni ed Elly Schlein vanno per i fatti propri. Una verso Palazzo Chigi. L’altra alla buvette con il portavoce Flavio Alivernini (inseguito da uno sciame di cronisti, solita scena: Elly farà dichiarazioni, niente domande). Bisogna allargare lo sguardo. Matteo Salvini gironzola soddisfatto: è stato stracitato (in male, ma poco importa) e prima di entrare ha pure attaccato la Cgil, dove domani andrà Meloni. Simpatico quasi quanto Giuseppe Conte che non ha preso parola in Aula, salvo annunciare a margine un dl sul salario minimo. Argomento usato dall’ “interrogante”, come Meloni ha chiamato la segretaria del Pd.
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