Rai arcitaliana. La battaglia per avere la nuova “storia” nella tv pubblica

Giordano Bruno Guerri, l’eretico, il biografo di D’Annunzio, Malaparte e Marinetti, l’ex direttore editoriale della Mondadori, lei, nella nuova Rai di destra, ci sarà? “Se mi verrà chiesto, io ci sarò”. E le è stato chiesto? “Non mi è stato chiesto, ma non mi nascondo. Io vorrei un programma sulla Rai. Lo vorrei perché la Rai è un mezzo straordinario. E’ un arcimezzo.  Lo vorrei, e non perché sono uno storico di destra, ma perché mi sento  solo uno storico”. Siete, voi, lei, Giampaolo Rossi, Angelo Mellone,  i barbari che faranno della Rai, l’Arcirai, la tv arcitaliana? “Dino Buzzati, nel suo romanzo, ha atteso i barbari, una vita intera. I barbari non erano poi così terribili”. Ecco un “barbaro” che dovrebbe saccheggiare “la storia” della Rai, il cassetto speciale  che è stato di Giovanni Minoli, Augias e oggi di Paolo Mieli

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