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Mirko Molteni

Cresce l’attività aerea russa nell’Artico, come deterrenza verso gli Stati Uniti e la Nato. Fin dalla Guerra Fredda i cieli a Nord del Circolo Polare Artico sono sempre stati un’arena di confronto USA-Russia dato che le rotte aeree più brevi per i bombardieri nucleari e i missili diretti in entrambi i sensi, verso il Nordamerica e verso l’Eurasia, passano al di sopra dei ghiacci polari. E rispetto a quei tempi, non è da meno l’attuale tensione in crescendo a causa del conflitto russo-ucraino. Come ha segnalato ieri The Barents Observer, foto satellitari della base aerea russa di Olenya, situata nella penisola di Kola, datate 7 maggio, mostrano che vari bombardieri pesanti Tupolev Tu-95 e Tu-160 vi sono stati schierati in aggiunta a bombardieri Tu-22M già presenti. Sarebbero ora di base a Olenya, a 200 km dai confini con Norvegia e Finlandia, dunque con la Nato, 16 bombardieri con capacità nucleare strategica, fra Tu-95 e Tu-160. La pista è lunga 3.500 metri e ne consente il decollo, mentre i Tu-22M, per fare posto ai nuovi velivoli, sono stati spostati in aree di parcheggio più…