Il presidente aveva giurato che non sarebbe ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione, che permette di «scavalcare» il Parlamento. Colpa dell’illusione di un asse coi gollisti, che alla fine hanno fatto mancare i voti
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI — Scegliendo la
soluzione dell’articolo 49.3 della Costituzione, che consente di fare passare una legge senza approvazione parlamentare
, il presidente Emmanuel Macron cerca di porsi come uomo di Stato responsabile e coraggioso, che non ha paura di imporre una riforma impopolare perché «non si può giocare con l’avvenire del Paese», come ha detto ai suoi ministri. Ma la prova di forza è in realtà un’ammissione di debolezza che potrebbe avere conseguenze gravi: che il governo cada o no sotto i colpi delle mozioni di censura presentate lunedì prossimo, i restanti quattro anni del mandato presidenziale di Macron saranno segnati dall’incomprensione e dal distacco tra l’Eliseo e il resto del Paese. Macron ha scelto di andare avanti nonostante le manifestazioni di piazza, nonostante il Parlamento, e nonostante quella destra sulla quale contava per ottenere i voti decisivi e che invece gli ha voltato le spalle.
Il ricorso al 49.3 è una sconfitta: fino a qualche giorno fa Macron, la…