Nell’accompagnare il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, il governo ha ricordato che sono più di venti anni che il modello di regionalismo asimmetrico aspetta di essere utilizzato. E questo nonostante il fatto che, già dopo pochi anni dalla riforma del titolo V, esso sia stato invocato dalle regioni più insoddisfatte dal modello uniforme di regionalismo e dal sostanziale fallimento di una strategia di trasferimenti di risorse e aiuti al Sud, che è riuscita al tempo stesso a estromettere il Nord e non aiutare il Sud. Come si ricorderà, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto anni fa hanno avviato formalmente una negoziazione con lo stato, mentre altre regioni, più o meno formalmente, dichiaravano di volervi ricorrere.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE
…