L’ex presidente socialista della Francia: «Il Paese si può riformare, ma si devono coinvolgere parlamento e sindacati. La sinistra può affrontare le sfide che abbiamo davanti»
MILANO — «Se i giovani francesi oggi entrano a far parte della protesta, non è perché vogliono andare in pensione a 62 anni invece che a 64, ma perché non si sentono ascoltati dal potere e dai partiti, compresi quelli che fanno parte della storia della sinistra, il Partito socialista, e le ali estreme oggi più influenti». L’ex presidente socialista francese François Hollande, ospite della Fondazione Feltrinelli a Milano per l’inaugurazione della stagione 2023, parla con il Corriere di sinistra francese ed europea, e dell’aria di rivolta che in questi giorni attraversa la Francia.
«La democrazia non è il mercato» è il tema del seminario internazionale curato da Marc Lazar al quale lei ha appena dato il suo contributo. Quello che sta accadendo in Francia è una risposta all’idea che sia il mercato a governare?
«La sinistra non si è mai confusa con il mercato, anche se gli ha fatto delle concessioni. Oggi una larga parte della Francia non contesta solo una riforma, perché è ingiusta e brutale. Denuncia un sistema decisionale che non è più…