«Per le imprese meno rischi e più risparmi grazie al tutor»- Corriere.it

Uno degli obiettivi della riforma fiscale, secondo quanto dichiarato dal governo, la semplificazione dei rapporti tra le aziende e il Fisco. L’idea sfruttare le banche dati disponibili su fatturazioni o versamenti Iva, che consentono di avere un quadro preciso della capacit fiscale dell’impresa. Per le aziende medio-piccole il modello sui cui si punta quello del concordato preventivo biennale: una proposta di gettito per i due anni a venire da parte delle Entrate con la garanzia che, se l’azienda dovesse fatturare pi del previsto, l’eccedente non viene tassato. Per le grandi aziende invece il percorso dovrebbe essere quello della cosiddetta cooperative compliance, un regime di cooperazione in materia fiscale previsto dal 2015, che al momento vale solo per imprese che hanno un giro di affari pari o superiore ai dieci miliardi di euro.

Un tutor per le imprese

Questo modello – spiega Elbano De Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei commercialisti – prevede l’inserimento all’interno dell’azienda di una figura di controllo, una sorta di tutor, che la accompagni nella determinazione delle imposte da versare. Andiamo nella direzione di un modello che vedr sempre pi strategici i commercialisti come certificatori al servizio della Pubblica…