«Partito per la vacanza mi ritrovai prigioniero»- Corriere.it

di Lorenzo Cremonesi

Il racconto di un adolescente scappato da un centro di rieducazione: «Ci dicevano ormai siete russi a tutti gli effetti, per 6 mesi ci è stata imposta l’ora di dottrina»

DAL NOSTRO INVIATO
KIEV – «Ho cominciato ad avere paura quando, la sera del 21 ottobre 2022, mi hanno detto che non potevo più avere opinioni mie, dovevo smettere di pensare e invece unirmi al loro coro delle canzoni nazionaliste russe. Poi ho visto che picchiavano chi non cantava con un tubo di gomma dura e allora ho capito che non eravamo più ospiti in vacanza: ormai si era diventati tutti prigionieri».

Ha solo 16 anni Vitaly Vertash, però racconta la sua versione di «1984» riadattata al conflitto russo-ucraino contemporaneo con lucidità ponderata, attento ai minimi dettagli. Lo incontriamo con la mamma Inessa di 43 anni e i cinque fratelli nel centro di accoglienza profughi arrivati nella capitale dalla regione di Kherson martoriata dalla guerra .

Non è stato facile parlargli: Vitaly è uno delle migliaia di bambini e ragazzi minorenni provenienti dalle zone ucraine occupate dai soldati russi che il regime di Vladimir Putin ha cercato di rapire dalle famiglie originarie per fare loro il lavaggio del…