Paris Hilton, le memorie dell’ereditiera che si inventò prima influencer (senza saperlo)- Corriere.it

di Matteo Persivale

L’ereditiera californiana oggi ha 42 anni: seppe creare un brand, ma non sfruttarlo. Oggi pubblica un diario-confessione: «Paris: The Memoir»

«Senti, ho fatto e detto cose di cui non vado fiera. Giravo con quegli orridi cappellini da camionista firmati Von Dutch. Una volta sono andata a una festa di Halloween alla Playboy Mansion vestita da Sexy Pocahontas. A diciott’anni mi sono ubriacata a una festa e ho cantato un versione volgarissima di Gin and Juice di Snoop Dogg — conoscevo tutti i testi delle sue canzoni. Rifarei le stesse scelte, se avessi saputo allora tutte le cose che so adesso? Ovviamente no! Niente di tutto ciò riflette la persona che sono ora».

Non siamo purtroppo in zona Jane Austen, e P
aris Hilton è la Lydia Bennett che possiamo permetterci in questo sgangherato 2023, ma se l’appena uscito (negli Stati Uniti) diario-confessione «Paris: The Memoir» non è ovviamente «Orgoglio e pregiudizio», resta comunque una testimonianza interessante per capire come l’inventrice, di fatto, dell’idea stessa di «influencer» trasformata poi in oro da imprenditrici più abili di lei a utilizzare i social media, sia rimasta clamorosamente spiazzata dalla sua invenzione.

Perché prima di Kim Kardashian e le sue sorelle e di…