«Papà non respirava più, sono corso in tribuna e gli ho salvato la vita»- Corriere.it

di Marco Gasperetti

Lucca, l’arbitro 20enne ha fermato la partita e e ha rianimato il genitore con l’aiuto del defibrillatore. «Mi ha regalato la vita e io gliel’ho restitituita»

In quel letto dell’ospedale di Lucca, con cavi e sensori collegati al petto, papà Alessandro, 52 anni, carabiniere forestale, non ha resistito all’emozione quando ha visto Luca, 20 anni, suo figlio. «Io ti ho regalato la vita, tu me l’hai salvata», gli ha sussurrato commosso. E con quelle poche parole ha descritto la storia a lieto fine che ha visto entrambi protagonisti su un campo di calcio di seconda categoria. Perché è stato suo figlio Luca, arbitro, a fermare la partita e a salvarlo da un attacco cardiaco. «Stavo arbitrando a Borgo a Mozzano, in provincia di Lucca — racconta Luca Martelli — quando al 25’ del secondo tempo ho visto i giocatori fermarsi e correre verso le tribune. Ho fischiato per interrompere l’incontro e mi sono avvicinato».

«Un uomo accasciato a terra, al di là della recinzione del campo. Sembrava morto, non respirava. Due, tre secondi al massimo. Il tempo di capire che quella persona era mio padre. Ed è accaduto qualcosa che non avrei mai pensato».

«Sono riuscito a mantenere la calma e la lucidità. Ho fatto aprire il cancello, mi…