Le conversazioni in chat tra l’educatrice F.A. e Saqib Ayub sono state mostrate sugli schermi dell’aula della Corte di Assise del tribunale di Reggio Emilia, dove è ancora in corso l’udienza del processo per l’omicidio di Saman Abbas. “Il 12 aprile sono stata contattata per messaggio da Saqib che mi chiedeva dove fosse Saman perché non gli rispondeva al telefono – spiega l’educatrice sentita come testimone -. Io non sapendo che fosse fuggita gli ho detto che era in comunità, che magari non sempre aveva con sé il telefono e sicuramente appena possibile gli avrebbe risposto. Solo dopo ho saputo che era scomparsa. Il giorno dopo, quindi, gli ho scritto che se Saman fosse stata con lui avrebbe potuto dirmelo, almeno mi sarei tranquillizzata”.
“Se stai facendo finta di non sapere nulla – si legge in un messaggio del 13 aprile inviato dalla donna al fidanzato della vittima – ti prego smettila perché Saman per me è come una figlia e sono molto preoccupata”. Il ragazzo risponde in inglese e giura di non sapere dove fosse la ragazza. L’educatrice, che al termine della sua deposizione, si è commossa, ha detto in aula: “Non mi fidavo di Saqib perché trovavo scorretto che lui, sapendo che Saman si trovasse in una condizione delicata, la …