Alfonso Sabella, noto magistrato anti-mafia, è stato intervistato stamane in collegamento dal programma di Canale 5, Mattino Cinque News, sugli ultimi risvolti riguardanti gli arresti dei fiancheggiatori del boss Matteo Messina Denaro, in particolare delle donne che avevano dei rapporti con lo stesso capo mafia. “Nulla di nuovo ne di strano, sono le tradizionali modalità di operatività dei boss mafiosi. Tutti quelli che ho arrestato io erano in situazioni analoghe, c’erano donne che coprivano la latitanza, che li assistevano durante l’inosservanza della pena che dovevano scontare, è tutto normale e ancora una volta si dimostra come l’operazione dei Ros sia stata trasparente e libera, si è svolta con i canoni di indagine per arrestare i latitanti. E’ fisiologico che i boss si appoggino a degli insospettabili per di più donne che si pensa siano meno coinvolte. Le donne di mafia sono un classico”.
E ancora: “Vito Vitale che ho arrestato nel 98 aveva relazioni sentimentali con più donne e tutta l’indagine si è sviluppata seguendo le sue relazioni. A volte i boss venivano addirittura uccisi se intrattenevano rapporti con donne…