«Mio padre Fausto mi insegnava a stare in equilibrio sulla bici. Ho 68 anni e penso sempre a lui»- Corriere.it

di Paolo Di Stefano

Il figlio del Campionissimo: «L’ultimo ricordo? Mentre lo portavano via in barella, sulle mi sussurrò: “Papo, non fare arrabbiare la mamma”». «Non ho mai lasciato la casa dove visse». «La malaria? Tornò dall’Africa, come fai a non pensare che s’è la prese»

Angelo Fausto Coppi, detto Faustino, il ricordo di suo padre com’è cambiato nel tempo?

«È il ricordo di un figlio che aveva 4 anni e mezzo quando è morto il suo papà. La sorpresa è che questo ricordo viene alimentato dalle memorie degli altri. C’è sempre un’occasione per rivivere il passato e per correggere qualcosa. Oggi ho 68 anni e vengo sempre gratificato da quello che ancora succede intorno a mio padre, anche se non ho nessun merito».

Quel che si dice un mito.

(Ride) «Sempre giovane, sempre forte e sempre vincitore. Il mito però di solito non gode dello stesso affetto e della stessa gratitudine. In Veneto un suo ammiratore mi ha raccontato che dopo averlo visto passare sulla strada per l’emozione rimase a letto con la febbre per tre giorni».

Come ha vissuto la vita da figlio del Campionissimo?

«Io sono un tipo riservato e faccio la mia vita, ho il mio lavoro nei cantieri edili, ma è logico che tutti i giorni il ricordo di papà viene fuori in…