E’ complicata come la trattativa sul prezzo del gas. Ma anche serrata tipo la vertenza aperta sulla gestione dei migranti. E’ però una questione identitaria, modello crociata contro il Pos. Insomma Giorgia Meloni, in piena manovra, tra le mille cose a cui deve pensare, ne ha una su cui continua a non decidere. E’ la scelta del candidato governatore nel Lazio. Casa sua. Voto a febbraio. Primo test – a braccetto con la Lombardia – sul governo. Sulla carta un mezzo rigore a porta vuota, visto che Pd e M5s vanno divisi. Secondo i sondaggi, la coalizione di centrodestra è avanti di venti punti. Eppure la presidente di Fratelli d’Italia non decide. Ascolta. Fa riunioni. Vede i colonnelli del partito romano, che è abbastanza spaccato. L’ombra di Michetti, il rischio di sbagliare candidato, perseguita la premier.
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