La premier non sa come uscire dal caso Cospito. Sa che anche il Quirinale aspetta una mossa per chiudere la questione. E con il cancelliere, a partire dagli aiuti di stato, c’è ancora una divisione profonda
La premier non sa come uscire dal caso Cospito. Sa che anche il Quirinale aspetta una mossa per chiudere la questione. E con il cancelliere, a partire dagli aiuti di stato, c’è ancora una divisione profonda
Berlino, dal nostro inviato. Sfida il rigore tedesco, Giorgia Meloni. Con il freddo che spazza l’ingresso della cancelleria ha la meglio. Olaf Scholz la accoglie intabarrato dentro a un cappottone con tanto di sciarpetta. Lei no: pantaloni e giacca. Marcia, foto, inno, prima del bilaterale. Discorso diverso è l’altro rigore, quello sul fondo sovrano che la Germania non è disposta a concedere. Al massimo flessibilità sui fondi del Pnrr. I giornalisti tedeschi tirano fuori una vecchia intervista della premier allergica alla Germania. Lei si sfila dicendo che intendeva la lingua da studiare a scuola. Poi niente, anche qui ecco spuntare Andrea Delmastro. Un’ombra che si spande fino al Quirinale.
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