Meloni e il boom degli sbarchi dei migranti fra Piantedosi e Papa Francesco

Pensa a Papa Francesco e cita le “periferie fisiche ed esistenziali” toccate dal Pontefice. Dice di aver parlato con “molti africani in questi anni” e che le hanno confessato “che non vogliono partire e scappare dalle loro case”. Giorgia Meloni arriva a Villa Malta, sede della Civiltà cattolica per la presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro “L’atlante di Francesco”, con in testa il dossier migranti. La tragedia di Cutro e la trasferta non felicissima del governo sembrano inseguirla: “Ho la coscienza a posto”. Intanto gli sbarchi insistono copiosi. Palazzo Chigi teme che il fenomeno continui in maniera sempre più intensa. Ma c’è una chiave di lettura nuova e soprattutto ufficiale. La dice il ministro Guido Crosetto con una nota, al termine di una riunione mattutina con la premier, i vice Tajani e Salvini, Matteo Piantedosi e i vertici dei servizi segreti:  dietro ai barconi c’è lo zampino della Russia. 

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