L’incontro sotto Natale, le serate milanesi: reduce dal ritiro ad Acapulco e dalla sconfitta a Indian Wells, l’ex n.6 non riesce (ancora) a tradurre il suo benessere interiore in partite vinte. E ora cerca di rimediare al Challenger di Phoenix
Se ancora tra Matteo Berrettini e Melissa Satta non è il grande amore della vita (fin qui sono stati più separati dal lavoro che insieme), di certo non è un calesse. «Melissa mi fa stare bene» ha confidato Berrettini agli amici più stretti ed è con questa nuova certezza nel cuore, lui che ha sempre avuto bisogno di sentirsi ben voluto per avvertire la pace interiore («Credo di essere in grado di amare in maniera forte, di essere intenso come in tutte le cose che faccio. Do tanto, chiedo altrettanto. Mi piace condividere, costruire il rapporto, cercare una profondità» ha detto in un’intervista a 7, il magazine del Corriere), che l’ex numero 6 del mondo è partito per la trasferta in Messico e negli Stati Uniti, lo swing che precede la terra battuta europea e che avrebbe dovuto dargli certezze che — invece — non ha trovato.
Il ritiro frettoloso ad Acapulco, sotto 6-0 1-0 con il danese Rune, per evitare che il fastidio al polpaccio destro degenerasse ma anche spinto da una chiara insofferenza:…