Manuale Meloni. La complicazione sulle nomine. Carta Pontecorvo per Leonardo

Roma. La spaventano i ruffiani e la angosciano i citrulli. Giorgia Meloni teme ora la “variabile Anastasio”. E’ il manager nominato dal governo (si è dimesso) che si credeva il fascista Bombacci. Gli mancavano solo il fez e lo stivale di gomma. La premier, che dovrà scegliere i prossimi vertici delle partecipate di stato, intende togliere dalla contesa Leonardo, la società che si occupa di aerospazio e su cui Guido Crosetto rivendica lo ius primae noctis. Il ministro della Difesa insiste su Lorenzo Mariani come amministratore delegato  malgrado il predestinato fosse l’ex ministro del governo Draghi,  Roberto  Cingolani. Meloni potrebbe fare un ulteriore nome che finora è stato coperto. E’ quello dell’ex ambasciatore in Afghanistan,  Stefano Pontecorvo, già alto rappresentante della Nato, ed esperto di Difesa.

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