L’India cambia il nome a due giardini Moghul. «È il tentativo maldestro di riscrivere il nostro passato»- Corriere.it

Gli ultimi casi riguardano due giardini di Delhi risalenti all’epoca dei sovrani islamici: si trovano uno all’interno del palazzo presidenziale e l’altro dentro una prestigiosa università

Cosa c’è nel cambio di un nome? Molto, moltissimo, soprattutto quando il linguaggio è usato come arma per riscrivere la storia. Come sta accadendo in India, dove prosegue la politica di riscrittura del passato attraverso l’assegnazione di nuovi nomi in hindi o sanscrito a città, luoghi e monumenti. Gli ultimi casi riguardano due Moghal Gardens, giardini risalenti all’epoca dei sovrani Moghul, in un Paese in cui il nazionalismo indù al potere mette a rischio non soltanto i diritti dei musulmani ma anche i trascorsi islamici dell’India.

I primi Moghal Gardens a essere stati rinominati sono quelli all’interno del palazzo presidenziale, il Rashtrapati Bhawan. Il governo li ha ribattezzati «Amrit Udyan» (Giardini dell’immortalità), in sintonia con il proclamato «Amrit Kaal», termine sanscrito che indica una sorta di età dell’oro. A pochi mesi dalle elezioni politiche del 2024, il governo guidato dal Bjp ha accentuato l’enfasi su «Amrit Kaal» (amrit sta per immortale) affermando che il prossimo periodo in India sarà il più prospero, segnato da crescita…