L’etica è un’arma impropria per cogliere in fallo ChatGPT

Il filosofo del linguaggio e della mente Noam Chomsky sul New York Times dell’8 marzo esamina la recentissima e strabiliante versione dell’intelligenza artificiale (IA) che circola sotto il nome di ChatGPT e di cui tanto si parla. Con la collaborazione di altri studiosi lo fa anche dialogando con l’IA. Per facilitare al lettore la comprensione della portata, anche socio-politica, dell’argomento riporto l’articolo nella forma di un match intellettuale tra Chomsky e ChatGPT. Chomsky inizia il match dichiarando l’inferiorità cognitiva anche della nuova versione ChatGPT dell’IA. Le intelligenze artificiali – sostiene – sono macchine statistiche: “Prendono enormi quantità di dati, cercano schemi in essi e diventano sempre più abili nel generare risultati statisticamente probabili, come un linguaggio e un pensiero apparentemente umani”.

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