le gelate e i problemi energetici creano problemi di sicurezza alimentare

L’inverno più rigido dal 2008 sta contribuendo alla carenza di prodotti agricoli di base in tutta l’Asia centrale e a far salire i prezzi in una regione che soffre ancora dell’inflazione alimentare indotta dalla COVID. In Uzbekistan, le gelate record hanno evidenziato le carenze del sistema energetico nazionale, visto che anche i residenti della capitale hanno trascorso giorni e giorni senza corrente. Ma il freddo ha colpito anche il settore agricolo del Paese più popoloso della regione.

Il 20 gennaio, il ministro dell’Agricoltura uzbeko ha annunciato un divieto di esportazione delle cipolle per quattro mesi, dopo che i prezzi erano raddoppiati in tre settimane. Il titolo del comunicato stampa del ministero – “ci sono riserve di cipolle in Uzbekistan” – lascia intendere il panico. Altrimenti perché un governo dovrebbe interessarsi delle cipolle? Il problema è che le cipolle uzbeke sono ora costose quanto quelle provenienti da Paesi come la Georgia e la Moldavia, ha dichiarato il ministero, raggiungendo i 6.000-8.000 sum (53-71 centesimi) al chilo.

Sebbene le gelate abbiano rovinato parte delle scorte di cipolle in magazzino, questa non è l’unica fonte di pressione sui prezzi. L’enorme deficit energetico ha messo a dura prova la…