Questa è una fiaba: la vera storia di Vlahovic
C’era una volta un direttore sportivo di nome Pantaleo che lavorava a Firenze nella Fiorentina. Egli è nativo del Salento. Di quella zona dove si parla un dialetto greco e dove si hanno rapporti secolari con le genti aldilà dell’Adriatico. In modo particolare Balcani ed Albania.
A Pantaleo giunge voce che vicino Belgrado c’è un giovane ragazzone che dimostra fisicamente il doppio dei suoi anni. Dotato di un calcio di sinistro potente e preciso.
Gli amici del ragazzone hanno già indicato la strada per la carriera del quattordicenne: arrivo nel campionato italiano in una squadra di medio livello, affermazione e poi via verso la più importante squadra italiana. Ancora affermazione e poi via verso la più importante squadra europea.
Il ragazzo costa molto però Pantaleo è bravo e conta nei Balcani molte amicizie. Compra il cartellino e lo porta a Firenze. Gioca nella squadra primavera e fa bene: è più grande dei suoi colleghi e segna molto.
La Fiorentina di quegli anni è poca roba: lotta per la salvezza e cambia proprietà.
Arriva Rocco: un multimilionario italoamericano che fa promesse di rilancio importanti.
Il ragazzo appena diciannovenne diventa in modo stabile un giocatore della prima squadra. Ma siccome…