Diplomato nel liceo di Princeton nel 2010 e laureato in filosofia e letteratura al Bowdoin College meno di nove anni fa, ha bruciato le tappe: una carriera fulminante dal New York Times al Wal Street Journal
NEW YORK
Il portavoce di Putin dice che l’hanno colto con le mani nel sacco. Ma di cosa accusato davvero Evan Gershkovich arrestato per spionaggio in un ristorante della citt industriale di Ekaterinburg sui monti Urali? Di andare a caccia di dati sull’attivit delle imprese belliche russe, per conto del governo Usa, dati che il Cremlino considera segreti di Stato.
In genere le spie che usano il giornalismo come copertura non sono professionisti di grande visibilit, n scrivono per le principali testate mondiali. Usano l’accredito stampa come un lasciapassare, ma per il resto evitano la luce dei riflettori. Evan, figlio di emigrati dalla Russia sovietica che tuttora vivono negli Stati Uniti, ha una storia tutta diversa: nato nel 1992, diplomato nel liceo di Princeton nel 2010 e laureato in filosofia e letteratura al Bowdoin College meno di nove anni fa, ha bruciato le tappe. Una carriera fulminea saltando da una testata all’altra: al New York Times nel 2016, coprendo la crisi siriana e quella dell’Ucraina, le conseguenze dell’invasione…