Sarà stato il richiamo della montagna incantata ad attirare Mario Draghi a Davos, in Svizzera, fulcro dell’economia mondiale. Il governo italiano non c’era, l’ex premier sì. In incognito e in segreto. Tre giorni. Da lunedì a mercoledì scorsi. La presenza al World economic forum dell’ex banchiere centrale, considerato di casa, non doveva essere pubblicizzata. Ha avuto incontri privati, è la versione diffusa dal suo entourage davanti alle verifiche di questo giornale. Draghi ha tenuto conferenze a porte chiuse. Una, confermata al Foglio, per il colosso bancario britannico Barclays (si parla anche di un dialogo a Bank of America, ma non ci sono conferme). Speech di valore che, per chi lo conosce, segnalano la sua voglia di allacciare rapporti con il mondo del business, lontano anni luce dalla politica. “Tornerò a lavorare con il privato”, ha confessato in questi giorni.
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