la lettera choc – Libero Quotidiano


È l’agosto 2012 quando, tramite la lettera che pubblichiamo di seguito, il medico faentino Arturo Frontali lancia un accorato allarme sulle condizioni del letto dei fiumi Lamone e Senio, invasi da alberi e cespugli e dunque a estremo rischio in caso di alluvioni. Frontali scrive a diverse testate giornalistiche locali (che pubblicano la sua missiva) e contatta l’ufficio della Regione Emilia Romagna preposto, l’Autorità di Bacino, senza però ottenere mai risposte, né per telefono né via posta. Frontali non si arrende, coinvolge un paio di sindaci del territorio che supportano le sue preoccupazioni, ma la pratica non fa passi avanti. Oggi, il dottor Frontali spala fango nella sua Faenza, ripensando agli allarmi ignorati da chi avrebbe dovuto proteggere la città.

Dal ponte di Castel Bolognese fino a valle di Lugo e oltre, il fiume è ridotto ad una foresta impenetrabile tipo Mato Grosso, una selva di acacie spinose, di pioppi alti più di dieci metri, il tutto avvolto da un roveto impenetrabile, costituito da rovi alti più di un metro e mezzo, frammisti a canne da fiume e da fittissime e altissime felci; pertanto l’alveo del…