Per realizzare una buona riforma che aiuti i poveri e premi il lavoro il governo ha il tempo, ma poche idee. Può trovare un alleato nelle proposte dell’associazione cattolica, ma deve superare qualche tabù ed evitare gli errori di Conte
Per realizzare una buona riforma che aiuti i poveri e premi il lavoro il governo ha il tempo, ma poche idee. Può trovare un alleato nelle proposte dell’associazione cattolica, ma deve superare qualche tabù ed evitare gli errori di Conte
Sul Reddito di cittadinanza Giorgia Meloni è sul fronte opposto a quello di Giuseppe Conte, ma in una situazione analoga a quella del M5s quando arrivò al governo. Nel 2018, sull’onda del successo elettorale, ai grillini non bastava aumentare la dotazione del Reddito d’inclusione (Rei), serviva un nuovo sturmento a marchio M5s per cambiare il nome a quello del Pd. Oggi, dopo la vittoria alle elezioni su una linea anti assistenzialista, Meloni ha l’esigenza speculare di “abolire” il Rdc per cambiare il nome alle misura del M5s. Il dibattito politico è, per forza di cose, dopato da questo bisogno propagandistico-comunicativo dei due fronti: abolire o no il Rdc.
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