Grazie alla riforma Cartabia, convertiti in pena sostitutiva i nove mesi decisi dal tribunale per due cittadini autori di un post offensivo su Facebook
Nove mesi di condanna a lavori di pubblica utilit, per offesa all’onore o al prestigio del presidente della Repubblica in un post pubblicato sul gruppo Facebook denominato Sergio Mattarella non il mio presidente, pu sembrare tanto. Ma, ma a conti fatti, sono niente in confronto alle caterve di anni di carcere che rischiavano in Tribunale – per le altre due ipotesi di reato di offesa alla libert del presidente della Repubblica (da cinque a 15 anni) e di istigazione a delinquere (da uno a cinque anni) – i due internauti autori di quei messaggi online: messaggi che del presidente della Repubblica disapprovavano, in termini offensivi, le scelte istituzionali operate durante le consultazioni politiche del maggio 2018, e in particolare la svanita nomina a ministro dell’Economia del professor Paolo Savona (poi andato a guidare la Consob) nel primo governo Conte grillo-leghista.
Dalle due pi pesanti accuse la giudice milanese Alessandra Di Fazio ha infatti assolto i due imputati, come peraltro chiesto dalla stessa Procura di Milano che aveva ricevuto in questi termini gli atti da Palermo dopo che nel…