In Veneto la Lega va verso la resa dei conti. E Salvini rischia il tracollo

I lealisti del segretario sono insidiati in ogni provincia dai militanti zaiani, che ora puntano al congresso regionale. Nonostante la disparità di mezzi, la partita è aperta: il leader del Carroccio può ambire al massimo a non perderla e limitare i danni. Intanto Zaia resta alla finestra

Destino verde rabbia. Proprio adesso che Matteo Salvini si è calato nella parte del ministro sobrio e pragmatista, giù al nord rischia di venirgli a mancare la terra sotto i piedi. E non una terra qualunque: quella veneta, fucina di elettori e militanti, la prima ad aver ultimato i congressi provinciali del Carroccio dopo la sofferta stagione dei commissariamenti. Il quadro mostra un partito spaccato in due anche nei numeri: lealisti contro dissidenti, salviniani contro zaiani.

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