Sono state cinque settimane indimenticabili, culminate in due giornate straordinarie, marted 31 gennaio e gioved 2 febbraio. Nella prima Unicredit ha chiuso in Borsa con un +12,3 per cento, nella seconda tutte le big hanno ritoccato i massimi del medio periodo.
Da quel luned 2 gennaio, primo giorno di apertura dei mercati nel nuovo anno, in 25 sedute l’indice delle banche quotate a Piazza Affari ha guadagnato come nessun altro in Europa. Sia chiaro: di terreno da recuperare ce n’ molto. Da circa 10 anni quella che a lungo era stata la cassaforte dei risparmiatori italiani aveva perso appeal, fascino, redditivit. Il taglio dei tassi, necessario per sostenere economie prossime al collasso ha tolto ossigeno ai conti delle banche, le cui entrate sono rimaste appese alla sola voce delle Commissioni, mentre i ricavi da interessi scendevano di giorno in giorno, di trimestre in trimestre.
Svolte
La svolta dopo la met dello scorso anno, con la decisione delle banche centrali di alzare i tassi per combattere un’inflazione improvvisamente capace di galoppare. Il canale degli interessi ha ripreso a gonfiarsi dopo anni di siccit e ora pompa liquidit nei bilanci degli istituti di credito. Con effetti evidenti. Unicredit dopo la fiammata nel…