Il «numero 1» dell’Ingv, Carlo Doglioni: «È come se la Turchia si fosse mossa verso Sudovest e e l’Arabia verso Nordest». Quella è «una zona altamente sismica: il rischio è di altre scosse più intense. L’allerta tsunami è rientrata, ma c’è il pericolo frane»
Professor Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), cosa è successo stanotte in Turchia?
«È successo che quella che noi chiamiamo la placca araba si è mossa di circa 3 metri lungo una direzione Nordest-Sudovest rispetto alla placca anatolica; parliamo di una struttura nell’area di confine tra questo mondo, quello della placca araba, con quello della placca anatolica».
Di quanto può essersi spostata la placca?
«Dalle stime che abbiamo, e che sono via via in raffinamento, sappiamo che la
faglia si è attivata per almeno 150 chilometri con uno spostamento anche superiore ai tre metri. È successo tutto in alcune decine di secondi, irradiando questo terremoto di magnitudo di 7.8,-7.9, un terremoto che viene chiamato maggiore».
«Sì, davvero molto grosso… L’epicentro è stato nella zona centromeridionale della Turchia, poco a Nord del confine con la Siria».
Che tipo di movimento è stato?
«Parliamo di un…