Il paese avrebbe urgente bisogno di uscire da questo eterno 25 aprile, l’emergenza antifascista metafisica, e uscite come quelle del presidente del Senato non aiutano. Idea: invece di riprocessare la Storia, organizzi un convegno con i dissidenti delle autocrazie e i cristiani perseguitati
Passi la storia del busto di Mussolini, roba da antiquariato un po’ grottesco (meglio il busto di Churchill nello Studio Ovale della Casa Bianca). Passi il sottrarsi alla domanda dei giornalisti a Gerusalemme se il fascismo sia stato il famoso “male assoluto” (nella scala del male, Hitler e Stalin in effetti erano peggio). Ma oggi la seconda carica dello stato, incalzato sulla Liberazione e il 25 aprile, ha definito così Via Rasella: “È stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza: quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani, antifascisti e non”.
Ora, sono sei mesi che La Russa è in carica e non si capisce davvero perché tanto rimestare nella storia italiana più cupa, liquidando, relativizzando, diffamando, in un crescendo quasi paranoide.
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