Il radicale Turco ripercorre quel rapporto controverso tra la sinistra e il 41-bis

Lui, segretario del Partito radicale, si è sempre detto contrario. Ma nel 1992, il regime carcerario nato in una situazione emergenziale si volle stabilizzare. E anche oggi i dem non intendono mettere in discussione la sua esistenza

Molti anni fa, quando il 41-bis si cristallizzava fuori dall’emergenza post stragi di mafia e veniva stabilizzato come regime di detenzione dura, Maurizio Turco e Sergio D’Elia, rispettivamente oggi segretario del Partito radicale e dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”, facevano un lungo viaggio nelle carceri, con ricognizione dello stato fisico e psichico dei detenuti sottoposti a 41-bis. Ne usciva un libro dal titolo eloquente: “Tortura di stato. Inchiesta su ‘La comunità del 41-bis reale’ ”, con prefazione di Marco Pannella (ed. Marsilio).

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