Il problema del pressing italiano sul Fmi per aiutare la Tunisia

La petulanza con cui l’esecutivo di Meloni bussa al Fondo monetario, date le condizioni di un paese governato da un autocrate come Saied, appare l’ennesimo indicatore di una insipienza assoluta nella gestione dei rapporti internazionali. Primo fra tutti quello con la realtà

Il governo italiano è da tempo alla frenetica ricerca di uno sblocco per la linea di credito da 1,9 miliardi di dollari che il Fmi avrebbe concordato a settembre scorso, per ora solo a livello di staff tecnici, a favore della Tunisia. Il paese nordafricano sta attraversando una grave crisi economica, fatta detonare dall’invasione russa dell’Ucraina e dal forte rialzo dei prezzi delle materie prime, che costringono Tunisi, a corto di riserve valutarie, a svenarsi per importare generi prima necessità e farmaci. Una crisi di bilancia dei pagamenti come molte altre viste nella storia dei paesi emergenti e degli interventi del Fmi. 

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