Il partito della nazione meloniana: una Cgil composta e un discorso perfetto

Con l’intervento di Giorgia Meloni al congresso di Rimini della Cgil, dove quattro fischi in dissenso e le note di “Bella ciao” hanno sostituito degnamente l’inno sovietico suonato a Bologna, la destra è finita, e bene, con largo anticipo sulle previsioni. Non avrei scommesso un soldo bucato, sulla carta, e invece è semplicemente andata così. Aveva come al solito ragione Bettino Craxi, Pannella a parte con i suoi meravigliosi paradossi, che voleva togliere le disposizioni transitorie antifasciste dalla Costituzione repubblicana nel solco della storiografia defeliciana e del revisionismo benedetto di trenta, quaranta anni fa.

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