Le divisioni ci sono, i capricci anche, ma nonostante la presenza nella maggioranza di governo di ministri e onorevoli non sempre all’altezza, non si intravedono grandi ostacoli di natura politica. Dalle riforme ai numeri passando per i vincoli. Con un caveat: occhio alle procure
Se ci si guarda in giro a volte viene da strabuzzare gli occhi. Vedi l’Inghilterra che da mesi cambia primi ministri con la stessa velocità con cui un tempo il grande Maurizio Zamparini cambiava allenatori sulla panchina del Palermo e così, d’istinto, ti sembra di osservare un paese distante anni luce dall’Italia. Vedi la Francia che da giorni combatte con manifestanti desiderosi di protestare contro la riforma delle pensioni di Macron, e che da giorni fa i calcoli per capire se Macron ha ancora o no i numeri per governare il Parlamento, e così, d’istinto, ti sembra di osservare un paese distante anni luce dall’Italia – che la riforma delle pensioni l’ha fatta ormai la bellezza di dodici anni fa e che il pallottoliere per fare i conti sui numeri della maggioranza non sa più che cosa sia. Vedi la Germania, poi, in sofferenza costante rispetto ai suoi equilibri economici, produttivi ed energetici, e così, con un po’ di spocchia, ti viene naturale notare…