Taxi gialli, moto dei vigili, il trattore di Artemio nel «Ragazzo di campagna»: poi la svolta. Il centro storico vietato al traffico dalle 7,30 alle 18: è la prima forma di Ztl
Il trattore di Artemio in corso Vittorio Emanuele che rallenta il fiume di auto diretto verso piazza San Babila. Tra le decine di macchine imbottigliate nel traffico si possono notare i vecchi taxi gialli, le moto dei vigili e le insegne dei cinema (ora chiusi) dell’allora Broadway milanese. Una scena cult di un film stracult: «Il ragazzo di campagna» con Renato Pozzetto nei panni di un giargiana ante litteram. Correva l’anno 1984 e il tratto tra Duomo e San Babila si poteva tranquillamente percorrere in macchina e appunto a bordo di un trattore.
Corso Vittorio Emanuele venne definitivamente pedonalizzato solo tre anni a mezzo più tardi, pochi giorni prima del Natale 1987. Sei mesi dopo la giunta socialista di Paolo Pillitteri concepì un altro provvedimento per lo spirito dei tempi rivoluzionario: chiudere il centro storico alle auto dalle 7,30 alle 18 (fino a quel momento, nonostante il referendum del 1985, la Cerchia dei Navigli rimaneva vietata al traffico privato solo per un paio d’ore al mattino). Era in pratica la prima grande Ztl. A rileggere le cronache del…