I programmi fedeltà delle aviolinee hanno sfondato i 200 miliardi di dollari di valore — più o meno quanto il prodotto interno lordo del Qatar — e in alcuni casi sono diventati gli asset più profittevoli delle società di trasporto aereo. Dominano le iniziative commerciali dei vettori statunitensi, con al vertice «SkyMiles» di Delta Air Lines che si avvicina ai 28 miliardi di dollari di valutazione stimata a fine 2022. Mentre la prima europea è «Miles & More» del gruppo Lufthansa al quinto posto globale con circa 8 miliardi di dollari. Sono questi i dati che emergono da un report appena pubblicato dalla società di consulenza «On Point Loyalty».
Le origini
Quello che era iniziato negli anni Ottanta come una mossa di marketing per tenere «legati» i viaggiatori al brand — e quindi ai propri voli — riconoscendo delle miglia di premio che gli utenti potevano consumare successivamente si è trasformato negli anni una fonte finanziaria sempre più rilevante: lo conferma quanto accaduto con il Covid quando diverse compagnie aeree hanno usato il proprio programma fedeltà come «garanzia» per chiedere prestiti miliardari alle banche per affrontare la pandemia ed evitare il fallimento.
Come funziona
I programmi di valorizzazione dei frequent flyer funzionano…