Il direttore dell’Anestesia-rianimazione del San Raffaele di Milano: «Rifarei ogni cosa»
Alberto Zangrillo, a breve l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarerà la fine della pandemia. Cosa abbiamo imparato in questi tre anni?
«Vorrà dire cosa non abbiamo imparato», ribatte il direttore della Anestesia-rianimazione dell’ospedale San Raffaele di Milano, già coordinatore della seconda sezione del Consiglio superiore di Sanità.
Ne siamo cioè usciti fuori più ignoranti?
«Certamente sì, sul piano del rapporto medico-paziente ci ritroviamo impoveriti».
Perché?
«Durante le ondate di Covid sono venuti a mancare i punti di riferimento, la gente era spaventata e non trovava chi potesse prestare ascolto alle sue ansie».
Lei lo ha fatto?
«Ho passato mesi a rincuorare e informare. Abbiamo peccato dal punto di vista etico e morale. È venuto meno il prendersi carico del paziente che dovrebbe restare al centro della nostra professione, in qualsiasi circostanza».
Sminuisce? Siete stati chiamati eroi.
«Sono mancati i servizi sul territorio, vicini alle persone. Non voglio parlare male dei medici di famiglia, alcuni dei quali hanno lavorato benissimo. Però non trovando ascolto i cittadini hanno avuto come unico punto di…