I quaderni del manicomio. A Rimini, Schlein fa la brigadiera, Calenda fischiato, Conte sorride

Gramsci, chi? In un’ora di tavola rotonda ha scritto più quaderni lei di  Antonio. Il Pd ha la prima segretaria grafomane, Elly Schlein “la scrivana”, la nuova Elena Ferrante, la segretaria geniale. E’ Rimini, il Congresso della Cgil, numero diciannove (100 stand, gadget cult la felpa “Perennials”, box pranzo a 17 euro) ma sembra il Salone del Libro di Torino. Il segretario Maurizio Landini, per proteggere Carlo Calenda, ospite fischiato, ha indossato la parrucca di Voltaire: “Difendo io il tuo diritto di parlare. Vai, Carlo, prego”. Lucia Annunziata, che moderava, era versione Anna Magnani di Bellissima: “Elly, forza, presentati, coraggio. Ti do dieci minuti in più”. Il silicon comunista Fratoianni si gingillava l’Apple Watch mentre Giuseppe Conte, imbattibile, spiegava: “Il nostro compito è trovare l’humus per avere una stella polare”. Che? Urge bicarbonato.

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