I cento giorni clamorosamente impeccabili del ministro Salvini

Immerso nei cantieri, lontano dalle polemiche, in lotta contro la cultura del no: è la buona ruspa dell’umarèll di governo

Gliene abbiamo dette di ogni, lo sappiamo. Lo abbiamo malmenato. Lo abbiamo maltrattato. Lo abbiamo chiamato Truce. Lo abbiamo definito incapace. Lo abbiamo considerato pericoloso. Lo abbiamo associato ai peggiori istinti xenofobi che esistono in Europa. Lo abbiamo preso in giro per la sua capacità unica di riuscire a dire sempre la cosa sbagliata nel momento giusto. E lo abbiamo spesso considerato come un politico più a suo agio in mutande al Papeete che in cravatta in un ministero. Ma in politica a volte le cose possono cambiare. E così, a circa cento giorni dall’inizio del governo, occorre riconoscere quello che mai avremmo pensato di scrivere sulle pagine di questo giornale. E cioè che, almeno fino a oggi, il ministro più disciplinato e più pragmatico del governo Meloni è senza dubbio un ministro il cui profilo appare essere spesso agli antipodi delle categorie appena elencate.

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