Sono sempre stati un a parte nel mondo Marvel, al netto degli innesti negli Avengers, e non poteva essere altrimenti per I guardiani della galassia. Un po’ perché sono sempre stati considerati e pensati come outsider, eroi di serie B, un po’ perché il loro mondo è quello della space opera più che del supereroismo; e poi anche, forse soprattutto, perché nella loro versione cinematografica sono figli di una precisa personalità, quella del regista James Gunn. Oggi che Gunn è pronto a salutare Marvel per andare a dirigere l’universo cinematografico dei rivali DC, anche il nuovo film della serie, il volume 3, assume l’aspetto di un addio e anche della chiusura di un’era.
Nella terza avventura di questo ridicolo e adorabile mucchio selvaggio, scritta dallo stesso regista, Rocket è in gravissimo pericolo: l’Alto evoluzionario, il creatore del super-procione, vuole rientrarne in possesso per migliorare le sue tecnologie “eugenetiche” e costruire un mondo migliore distruggendo tutti gli altri mondi da lui creati, ma lo manda in coma. Starlord e soci dovranno proteggere l’amico e salvare, di nuovo, l’universo.