Giau, Tre Croci, Tre Cime, Lussari. Le salite decisive- Corriere.it

di Marco Bonarrigo

Gran finale nella corsa con un dislivello superiore all’Everest. Fra Thomas, Almeida e Roglic tutto apertissimo

Da gioved 25 maggio a sabato 27 i 128 superstiti del 106 Giro d’Italia si troveranno davanti 10.020 metri di dislivello verticale (mille pi dell’Everest) suddivisi in tre tappe e undici Gran premi della montagna, per tacere delle salite non classificate, delle colline e dei cavalcavia, perch anche i cavalcavia dopo 17 giorni di gara fanno male. Una sbornia verticale con pochi precedenti che spazzer via ogni forma di tatticismo.

Quando la pendenza supera il 15% parlare di scatti e attacchi non ha pi senso, vince l’unico che non si stacca. Fatica terribile per tutti, di pi per i velocisti che nella 17esima tappa sono saliti in paradiso (Alberto Dainese ha bruciato di millimetri Jonathan Milan, terzo successo azzurro al Giro 2023) e oggi molleranno pochi chilometri dopo il via invocando la clemenza del tempo massimo. il giorno delle salite misteriose. Delle difficolt della Forcella Cibiana e di Coi sanno solo i pedalatori bellunesi pi tosti. Sono entrambe montagne basse (siamo sui 1.500 metri) con la Cibiana che tocca pi volte il 15% e il Coi dal versante Rutorbol (antipasto dell’arrivo in Val di Zoldo) che ha gli ultimi 5…